Tassazione Criptovalute: Come Dichiarare e Tassare Bitcoin e Altcoin

Negli ultimi anni, le criptovalute hanno guadagnato una popolarità crescente come strumento di investimento e mezzo di scambio alternativo.
Tuttavia, la loro regolamentazione, soprattutto dal punto di vista fiscale, può risultare complessa e spesso suscita domande su come gestirle correttamente.
In Italia, le criptovalute non sono considerate valute legali, ma piuttosto beni mobiliari, e di conseguenza, i guadagni derivati dalle loro transazioni sono soggetti a specifiche norme di tassazione.
In questa guida, esploreremo cos’è una criptovaluta, come è regolamentata e tassata in Italia, e come dichiarare correttamente i profitti per evitare problemi fiscali.
Che cosa sono le criptovalute
Le criptovalute sono strumenti digitali progettati per funzionare come un mezzo di scambio. A differenza delle valute tradizionali, non esistono in forma fisica e utilizzano la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni.
Bitcoin, Ethereum, e altre altcoin si basano su blockchain, un registro digitale distribuito che rende le transazioni sicure e trasparenti. Oltre a essere usate per investimenti, le criptovalute sono impiegate anche per acquisti online, trasferimenti internazionali di denaro, e in attività finanziarie decentralizzate (DeFi).
Le criptovalute sono considerate monete o beni?
In Italia, le criptovalute non sono considerate vere e proprie monete legali come l’euro. Secondo l’Agenzia delle Entrate, vengono trattate come “attività estere di natura finanziaria”, equiparate ai beni mobiliari detenuti all’estero.
Ciò significa che, dal punto di vista fiscale, generano redditi diversi anziché redditi da capitale. Questa classificazione ha un impatto significativo sulla tassazione: i profitti ottenuti dalle vendite di criptovalute sono considerati plusvalenze, simili ai guadagni derivanti da titoli o valute estere.
È quindi fondamentale considerare la gestione delle criptovalute come un’attività finanziaria estera e non come un semplice possesso di valuta.
Quando le criptovalute sono tassate?
Le criptovalute sono tassate solo in caso di plusvalenza. La plusvalenza si verifica quando si vende una criptovaluta a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto. Ad esempio, se compri Bitcoin per 10.000 euro e li vendi per 15.000 euro, il profitto di 5.000 euro sarà soggetto a tassazione.
Tuttavia, la tassazione si applica solo se il totale delle plusvalenze realizzate supera i 2.000 euro nell’anno fiscale.
È importante notare che le transazioni cripto-cripto, cioè lo scambio di una criptovaluta con un’altra, non sono considerate tassabili a meno che non venga realizzato un profitto convertendo le criptovalute in valute legali come l’euro. La tassazione si attiva dunque solo quando le criptovalute sono “liquidate” in valute tradizionali.
Qual è l’aliquota di imposta sulle criptovalute?
L’aliquota di imposta applicata alle plusvalenze delle criptovalute è pari al 26%, in linea con quella delle altre rendite finanziarie in Italia. Tuttavia, per evitare di pagare imposte su importi minimi, la soglia di tassazione si applica solo quando i profitti superano i 2.000 euro nel corso dell’anno.
Ad esempio, se hai guadagnato 1.500 euro dalla vendita di criptovalute, non sarai tenuto a pagare imposte su tale importo. È anche possibile compensare le minusvalenze con le plusvalenze: se durante l’anno fiscale hai registrato perdite superiori ai guadagni, non sarà necessario pagare tasse sul saldo negativo.
Questa opzione di compensazione può risultare vantaggiosa per ridurre il carico fiscale totale.
Come dichiarare le criptovalute nel modello di dichiarazione dei redditi
Le criptovalute devono essere dichiarate nel quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche, destinato alle attività estere. Qui è necessario indicare tutte le criptovalute detenute, incluse quelle presenti nei wallet digitali, nei conti exchange e nei conti staking. Oltre a dichiarare il valore di mercato al 31 dicembre dell’anno fiscale, è fondamentale riportare anche i giorni di detenzione.
È inoltre possibile utilizzare il quadro RT per indicare eventuali plusvalenze realizzate durante l’anno, specificando il tipo di criptovaluta, la data di acquisto e vendita, e il profitto netto ottenuto. Tenere una documentazione dettagliata delle transazioni è essenziale per evitare errori e contestazioni.
Che cosa sono il mining e lo staking e come funziona la tassazione
Il mining e lo staking rappresentano due modalità di ottenere criptovalute.
- Il mining comporta l’uso di hardware per convalidare le transazioni sulla blockchain, ottenendo ricompense in criptovalute. Questi guadagni sono tassabili come redditi da lavoro autonomo o da impresa, a seconda dell’attività svolta.
- Lo staking, invece, consiste nel detenere criptovalute in portafogli digitali per convalidare operazioni sulla rete. Anche i guadagni derivanti dallo staking sono tassabili, ma vengono trattati come redditi di capitale e devono essere dichiarati nel modello Redditi. La tassazione dipende dal valore delle criptovalute ottenute come ricompensa al momento del loro ricevimento e dal loro valore di mercato.
Cosa succede se non dichiari le criptovalute?
Non dichiarare le criptovalute può comportare gravi conseguenze fiscali. La legge prevede sanzioni che variano dal 3% al 15% del valore non dichiarato, a seconda della gravità dell’omissione. In caso di mancata dichiarazione di asset digitali detenuti all’estero, le sanzioni possono salire al 30% del valore non dichiarato.
Inoltre, l’omessa dichiarazione può portare a ulteriori accertamenti fiscali e, nei casi più gravi, a indagini penali per evasione fiscale. È quindi essenziale mantenere una documentazione accurata di tutte le transazioni e dei possedimenti in criptovalute per evitare problemi legali.
Criptovalute: Novità legislative recenti
La legislazione fiscale sulle criptovalute in Italia è stata recentemente aggiornata con la Legge di Bilancio 2023 e nuove direttive europee introdotte nel 2024. Questi cambiamenti hanno chiarito alcuni aspetti ambigui riguardanti la classificazione e la tassazione delle criptovalute.
In particolare, è stato confermato l’obbligo di dichiarare le criptoattività detenute, inclusi i fondi in staking e mining. Inoltre, è stato rafforzato il controllo sulle piattaforme exchange, che ora devono comunicare periodicamente i dati degli utenti alle autorità fiscali italiane. Questa maggiore trasparenza è volta a ridurre l’evasione fiscale e a proteggere gli investitori.
Dove trovare informazioni ufficiali sulla tassazione delle criptovalute in Italia
Per informazioni accurate e aggiornate sulla tassazione delle criptovalute, è consigliabile consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, che fornisce linee guida dettagliate e modelli di dichiarazione.
Piattaforme online come Accountable, Partita IVA, e CryptoBooks offrono articoli informativi e aggiornamenti sulle leggi fiscali italiane e le criptovalute. In caso di dubbi specifici, è consigliabile rivolgersi a un consulente fiscale per assicurarsi di rispettare tutte le normative.
Informazione Aggiuntiva Sugli NFT
Anche gli NFT (Non-Fungible Token*) devono essere dichiarati nel quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche, poiché sono considerati attività estere di natura finanziaria.
Gli NFT e le criptovalute sono entrambi basati su blockchain, ma hanno funzioni e caratteristiche diverse:
- NFT: sono token unici che rappresentano un bene digitale specifico (ad esempio, arte, video, musica), rendendoli non intercambiabili. Ogni NFT ha un valore diverso, dato dalla sua unicità e rarità.
- Criptovalute: sono valute digitali fungibili e intercambiabili (come Bitcoin ed Ethereum), con lo stesso valore per ogni unità, simili al denaro tradizionale.
Gli NFT si utilizzano principalmente per la proprietà di beni digitali, mentre le criptovalute servono come mezzo di scambio o investimento.
La tassazione sugli NFT segue regole simili a quelle delle criptovalute, con imposte sulle plusvalenze in caso di vendita a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto. Anche in questo caso, è essenziale mantenere una documentazione accurata delle transazioni per evitare problemi fiscali.
La tassazione delle criptovalute in Italia richiede una comprensione dettagliata delle normative fiscali. Dichiarare correttamente le plusvalenze, le attività di mining e staking, e mantenere una documentazione accurata sono passaggi fondamentali per evitare sanzioni e assicurare la conformità legale. La legislazione continua a evolvere, quindi è consigliabile rimanere informati sulle novità.
Per ulteriori informazioni su come gestire le tue criptovalute e rimanere aggiornato sulle novità fiscali, visita la nostra sezione dedicata alle imposte e tasse!
Domande frequenti
Come viene tassato il mining di criptovalute?
Il mining è tassato come reddito da lavoro autonomo o impresa, a seconda dell’attività, e deve essere dichiarato nel modello Redditi.
È obbligatorio dichiarare le criptovalute in perdita?
Sì, anche le perdite devono essere dichiarate, poiché possono compensare eventuali plusvalenze future.
Quali documenti devo conservare per la dichiarazione delle criptovalute?
Devi conservare tutte le ricevute di acquisto, vendita, trasferimenti, e qualsiasi altra operazione legata alle criptovalute.
Devo pagare tasse se trasferisco criptovalute tra wallet personali?
No, il trasferimento di criptovalute tra wallet personali non genera tassazione, a meno che non vi sia una conversione in valuta fiat.
Ci sono agevolazioni fiscali per le criptovalute in Italia?
Attualmente non esistono agevolazioni specifiche per le criptovalute, ma le perdite possono essere compensate con le plusvalenze per ridurre il carico fiscale.
*Un Non-Fungible Token (NFT) è un tipo di token digitale che rappresenta un oggetto unico e non replicabile, registrato su una blockchain. La caratteristica di “non fungibilità” significa che non può essere scambiato alla pari con un altro NFT, a differenza delle criptovalute, che sono fungibili (es. un Bitcoin è uguale a un altro Bitcoin). Gli NFT sono utilizzati per certificare la proprietà di beni digitali, come arte, video, musica o oggetti da collezione virtuali.